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Urania - Asimov d'appendice
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L'INFLUSSO DELLA COMETA - Isaac Asimov
Titolo originale: Change of time and states

Nella nostra società regolata dal tempo, ci si aspetta che gli avvenimenti si susseguano con regolarità e che si conformino all'insistenza di calendari e orologi.
Io appartengo a un gruppo che si riunisce regolarmente per pranzare tutti i martedì e, un paio di settimane fa qualcuno commentò che uno dei componenti era mancato a qualche appuntamento. La persona in questione avanzò delle scuse, che furono respinte in modo più o meno cordiale.
A questo punto intravidi la possibilità di mettere in mostra la mia correttezza e la mia reputazione di uomo galante, dicendo: - Mancherei una riunione solo nel caso che una ragazza, a letto con me, rifiutasse di lasciarmi andar via.
Al che, uno dei gentiluomini seduti al tavolo disse pronto: - Ecco spiegato il record assoluto di presenze di Isaac - annientandomi.
La risata che ne seguì fu generale, poiché mi ci dovetti unire anch'io.

La regolarità è sempre stata tenuta in gran conto, anche prima che esistessero gli orologi. Qualcosa che accadeva quando lo si aspettava non causava timori e non poteva offrire spiacevoli sorprese.
I pianeti, che parevano muoversi a vanvera sullo sfondo stellato, furono accuratamente studiati, finché i loro movimenti divennero regola e si poté prevederli. Questa era la giustificazione dell'antica astronomia poiché, conoscendo in anticipo le posizioni che i vari pianeti, avrebbero assunto l'uno in rapporto agli altri, gli astronomi avrebbero potuto giudicare in anticipo il loro influsso sulla Terra, prevedendo così gli avvenimenti (Tutto questo si chiama astrologia, oggi, ma non ha importanza).
Ma ecco che ogni tanto, apparsa dal nulla e nel nulla scomparendo, arrivava una cometa. Non c'era modo di prevedere la sua venuta e la sua scomparsa, e l'unica cosa da fare era pensare che stava per accadere qualcosa di straordinario.
Così, all'inizio della Prima parte dell'Enrico VI, mentre i nobili inglesi circondano il catafalco del conquistatore Enrico V, Shakespeare fa dire al Duca di Bedford:

Si addobbino di nero i cieli,
si arrenda il giorno alla notte!
Comete, presagio di mutamenti
di tempi e di stati,
Scuotete nel cielo
le vostre code di cristallo,
E sferzate con esse
le stelle ripugnanti e maligne,
Che hanno acconsentito
alla morte di Enrico!


In altre parole, la presenza in cielo di una cometa implica un cambiamento nelle condizioni di vita e negli affari nazionali e internazionali.
Nel 1705 l'astronomo inglese Edmund Halley elaborò una teoria secondo cui le comete erano fenomeni regolari, che giravano intorno al Sole come i pianeti ma con orbite molto ellittiche, sicché erano visibili solo nel periodo del loro perielio, quando erano vicine al Sole e alla Terra.
La cometa di cui calcolò l'orbita, e di cui previde il ritorno, fu chiamata da allora «Cometa di Halley» o «Cometa Halley». Come previsto ritornò, e lo fece per altre due volte.
L'attendiamo di nuovo per il 1986.
L'aver addomesticato e costretto in uno schema regolare anche le comete non ha però influito sulle aspettative degli ingenui. Ogni volta che la Cometa Halley ritorna (o, per quel che ci riguarda, ogni volta che qualsiasi altra cometa ci offre il suo spettacolo), provoca paure e panico. Dopo tutto, il fatto che la Cometa Halley ritorni periodicamente e che questo ritorno sia atteso e previsto, non significa necessariamente che non debba portare con sé un avvenimento importante e probabilmente spiacevole. Forse, simili avvenimenti sono stabiliti dalla Provvidenza in modo periodico e ordinato.
Vediamo un po'...

La Cometa Halley compie una rivoluzione intorno al Sole in circa 76 anni. La durata delle rivoluzioni non è fissa, poiché la cometa è soggetta all'attrazione gravitazionale dei pianeti che incontra sul suo passaggio, (e in particolare a quella del gigantesco Giove). Dal momento che a ogni passaggio verso il Sole e poi in senso contrario i pianeti si trovano in posizioni diverse lungo le loro orbite, l'attrazione gravitazionale non è mai la stessa. Il periodo può così variare da un minimo di 74 a un massimo di 76 anni.
La più antica cronaca dell'apparizione di una cometa che potrebbe essere stata la Halley, risale al 467 a. C. Contando quell'apparizione, la Cometa Halley è apparsa da allora in cielo per trentadue volte negli ultimi ventiquattro secoli e mezzo. Quella dei 1986 sarà la trentatreesima.
Potremmo ripassarle tutte, e vedere quali mutamenti si siano verificati ad ogni apparizione, se pure qualcosa è successo.

1 - 467 a. C. - I Persiani e i Greci si combattono ormai da una generazione, e la Cometa Halley splende in cielo per segnare il termine di queste lotte. Nel 466 le navi ateniesi sconfiggono la flotta persiana in una grande battaglia al largo delle coste dell'Asia Minore, e la lunga guerra finisce. La cometa segna anche un inizio, poiché nello stesso anno i democratici conquistano il governo di Atene, e comincia così il periodo aureo di questa città, forse il più ricco fiorire di genialità in un piccolo territorio e per un breve periodo che il mondo abbia mai visto.

2 - 391 a. C. - Nell'Italia centrale, la città di Roma andava lentamente crescendo di importanza. Era stata fondata nel 753 a. C., e nel 509 a. C. era divenuta una repubblica. Gradualmente aveva stabilito il suo dominio sulle città vicine del Lazio e dell'Etruria. Poi comparve in cielo la Cometa Halley, e con lei i barbari Galli dal nord. Nel 390 a. C. i Galli sconfissero i Romani a nord della città e occuparono Roma. I Galli furono infine cacciati, ma i Romani erano notevolmente indeboliti. Apparentemente questo fatto li pose però in uno stato d'animo positivo, perché dopo l'occupazione si ingrandirono molto più velocemente di prima.

3 - 315 a. C. - Fra il 334 a. C. e la sua morte, avvenuta nel 323 a. C., Alessandro Magno si era avventato come una violenta fiammata sull'Asia occidentale, conquistando con una serie di incredibili vittorie l'immenso Impero persiano. L'Impero di Alessandro non era però eterno, e si sfaldò subito dopo la sua morte, mentre i suoi generali se ne disputavano i frammenti. La Cometa Halley brillava in cielo quando divenne ormai evidente che non era più possibile riunificare l'Impero. Uno dei generali, Antigone Monoftalmo, che non era disposto a discutere la questione, fu sconfitto nel 312 a. C., e sebbene continuasse a combattere per una dozzina d'anni ancora, l'Impero era ormai diviso nei tre maggiori regni Ellenici: l'Egitto, sotto i Tolomei, l'Asia, sotto i Seleucidi e la Macedonia, sotto gli Antigonidi.

4 - 240 a. C. - I Regni ellenici si combattono continuamente l'un l'altro, senza però che nessuno risulti chiaramente vittorioso, con l'unico risultato di un generale indebolimento. Nel 240 a. C., con la Cometa Halley di nuovo nel cielo, i Regni ellenici erano ormai entrati nella fase di declino e sulla scena si stavano affacciando nuove nazioni. Attorno al 240 a. C. Arsace I stava consolidando il suo potere in Partia, provincia orientale del defunto Impero persiano. In più, nel 241 a. C., Roma, che aveva ormai il controllo di tutta l'Italia, aveva sconfitto i Cartaginesi, che dominavano l'Africa settentrionale, nella Prima Guerra Punica. Roma era padrona del Mediterraneo occidentale. La cometa aveva così segnato l'ascesa di quelle potenze, a est e a ovest, che avrebbero finito col distruggere i Regni ellenici.

5 - 163 a. C. - Il ritorno della Cometa Halley sottolineò che Roma aveva sconfitto Cartagine per la seconda volta nel 201 a. C., e che aveva proseguito la sua opera di sottomissione della Macedonia, riducendo i Seleucidi e i Tolomei dell'Egitto in fantocci in suo potere. Col 163 a. C. Roma aveva stabilito il suo incontrastato dominio su tutto il Mediterraneo e stava entrando nel suo periodo di maggior splendore. Nello stesso momento, in Giudea, piccola provincia del regno Seleucida, gli Ebrei si erano rivoltati. Sotto la guida ispirata di Giuda Maccabeo e grazie alle discordie interne della famiglia reale Seleucida, gli Ebrei avevano conquistato, nel 165 a. C., il controllo di Gerusalemme. La cometa brillò così su un Mediterraneo da poco nelle mani dei Romani e su una Giudea da poco nelle mani degli Ebrei, e sarebbero venuti tempi in cui l'incontro fatale di questi fatti avrebbe prodotto conseguenze fondamentali.

6 - 87 a. C. - Il sistema di governo di Roma, che era adeguato alle necessità di una piccola città in lotta per il controllo di una provincia, si stava sfaldando sotto lo sforzo di governare un grande impero, formato da popolazioni differenti, con lingue e abitudini diverse. Le lotte interne fra i politici romani si fecero sempre più letali, specialmente quando ogni parte si fece spalleggiare da questo o quel generale, facendo degenerare le lotte politiche in guerra civile. Mario, un generale, combatteva per i democratici, mentre un altro, Silla, era dalla parte degli aristocratici. Nell'87 a. C. il ritorno della Cometa Halley illuminò un momento cruciale, poiché in quell'anno Silla si aprì col suo esercito la strada fino a Roma e massacrò i politici più radicali. Questa volta non erano i Galli a occupare Roma, ma un generale romano. Il presagio della cometa era evidente: nessun nemico esterno sarebbe stato in grado di tenere testa a Roma, ma Roma sarebbe stata dilaniata dalle divisioni interne.

7 - 12 a. C. - Al suo ritorno la Cometa Halley trovò che Roma aveva trovato la sua strada attraverso tutta una serie di guerre civili, e che non solo era sopravvissuta, ma si era anche ingrandita e irrobustita. Era nato l'Impero romano che, sotto Augusto, il primo Imperatore, conobbe un vero periodo di pace disturbato solo da lotte locali ai confini di settentrione. Si suppone che Gesù sia nato a Betlemme proprio in questo periodo. Non si conosce l'anno esatto, ma molti pensano che potrebbe essere stato il 12 a. C., e ritengono che la Cometa Halley fosse la «stella di Betlemme». Se così fosse, l'apparizione della Cometa Halley avrebbe comportato una svolta che, per molti, fu fondamentale nella storia.

8 - 66 d. C. - Al ritorno della cometa, l'Impero romano, governato da Nerone, era per buona parte in pace. In Giudea c'era molto scontento: gli Ebrei sognavano un Messia e desideravano ripetere le antiche lotte di Maccabeo e di affrancarsi da Roma. Nel 66, mentre la Cometa Halley brillava in cielo, la Giudea si ribellò. La rivolta fu domata dopo quattro anni di lotte sanguinose. Gerusalemme fu saccheggiata e il Tempio distrutto. Il destino di una piccola provincia non sembra avere grande importanza, ma i Cristiani durante gli scontri erano rimasti in disparte, e di conseguenza non erano più tenuti in considerazione dagli Ebrei. Da quel momento i Cristiani cessarono di essere una setta ebrea e divennero una religione indipendente, dai contenuti culturali di carattere sempre più Greco-Romano, cosa che avrebbe a sua volta avuto un profondo effetto sulla storia a venire.

9 - 141 d. C. - L'Impero romano, all'epoca del ritorno della Cometa Halley, godeva di un'epopea di pace e prosperità, culminata nel tranquillo regno di Antonino Pio, salito al trono nel 138. La cometa brillava sull'apogeo della storia del Mediterraneo. Tutte le lotte dei Greci e dei Romani, tra loro o contro altri erano terminate, e il mondo mediterraneo era unito sotto un governo civile e illuminato. Una cosa simile quell'angolo di mondo non l'aveva mai vista, e non l'avrebbe veduta mai più. La Cometa Halley ne aveva marcato l'apice. L'ascesa era finita, cominciava il declino.

10 - 218 d. C. - Quando la cometa riapparve, il periodo felice dei saggi imperatori era ormai trascorso da tempo. Dopo vari disordini, Settimio Severo riuscì a porre di nuovo l'Impero sotto un governo forte, ma nel 217 suo figlio Caracalla veniva assassinato, e lo splendore della cometa illuminò l'inizio di un lungo periodo di anarchia, che portò l'Impero vicino al collasso. La Cometa Halley, che nell'apparizione precedente ne aveva veduto il massimo splendore, ora ne segnava l'inizio della decadenza.

11 - 295 d. C. - Il periodo di anarchia terminò nel 284 con la salita al potere di Diocleziano, il primo Imperatore, dai tempi di Settimio Severo, abbastanza forte da riuscire ad avere un regno lungo e stabile. Diocleziano riorganizzò il governo imperiale, rendendolo simile a una monarchia orientale. Le vestigia dell'antica Roma erano scomparse, e la Cometa Halley, nel 295, fu presente al rimaneggiamento dell'Impero in cui, d'ora in poi, la parte dominante sarebbe stata quella orientale. Era quasi un ritorno ai tempi ellenistici.

12 - 374 d. C. - Le riforme di Diocleziano riuscirono a rappezzare l'Impero romano, ma erano un sollievo temporaneo, e quando la Cometa Halley fu di nuovo in cielo, i tempi erano un'altra volta maturi. Gli Unni si erano messi in marcia, riversandosi fuori dall'Asia attraverso le steppe dell'Ucraina, spingendo davanti a sé i Goti, una tribù germanica. Nel 376 alcuni Goti, in cerca di rifugio, attraversarono il Danubio entrando in territorio romano. I Romani li respinsero e la cavalleria dei Goti sconfisse le legioni romane nella battaglia di Adrianopoli, nel 378. Era l'inizio di un'epoca nuova: la cavalleria avrebbe dominato per un migliaio d'anni i campi di battaglia. La cometa segnò la caduta del vecchio Impero Romano e l'ascesa delle tribù germaniche.

13 - 451 d. C. - Al ritorno della Cometa Halley, diverse province occidentali dell'Impero Romano erano sotto il diretto controllo dei signori della guerra germanici, e gli Unni erano più forti che mai. Sotto la guida di Attila venne formato l'Impero Unno, che si estendeva dal Mar Caspio fino al Reno. Nel 451, con la cometa in cielo, Attila penetrò in Gallia, il punto più occidentale mai raggiunto dai nomadi dell'Asia centrale. Comunque, alla battaglia di Chalons, le forze unite dei Romani e dei Germani riuscirono a fermarli. Due anni dopo Attila moriva, e l'Impero Unno si sfaldò. La Cometa Halley aveva così segnato la punta massima delle invasioni dall'Asia centrale.

14 - 530 d. C. - Quando tornò la cometa, l'Impero romano d'Occidente era ormai caduto, e tutte le sue province erano nelle mani dei Germani. Fra i nuovi capi, il più grande fu Teodorico, che diede un governo illuminato all'Italia e cercò di salvare la cultura romana. Nel 526 Teodorico morì, e nell'anno successivo Giustiniano divenne Imperatore d'Oriente. Giustiniano desiderava riconquistare l'Occidente e nel 533 il suo generale Belisario si mosse verso ovest e diede inizio a una serie di operazioni che avrebbero devastato l'Italia e distrutto gli Ostrogoti, ma che non sarebbero riuscite a restaurare l'Impero. L'Occidente rimase nelle mani dei Franchi, la tribù germanica più barbara, che non era stata toccata da queste guerre. La Cometa Halley illuminò l'inizio di quelle campagne che portarono ai Secoli Bui del Medio Evo.

15 - 607 d. C. - L'Impero romano d'Oriente rimaneva forte e intatto ma, nel 607, mentre la cometa brillava in cielo, i Persiani, guidati da Chrosroes II, iniziarono la loro ultima guerra contro i Romani, quella che ottenne maggior successo. Contemporaneamente, in Arabia, un giovane mercante chiamato Maometto elaborava una nuova religione, basata sulla sua versione del Giudaismo e del Cristianesimo. La guerra tra Romani e Persiani ottenne il risultato di sfiancare completamente i due combattenti, e la nuova religione finì con l'impadronirsi di tutto l'Impero Persiano e di buona parte di quello Romano d'Oriente, essendosi trovata di fronte una resistenza piuttosto fiacca. La Cometa Halley segnò così l'inizio dell'Islam e dell'Impero Bizantino, che raccoglieva ciò che restava dell'Impero Romano d'Oriente.

16 - 684 d. C. - Con una sfolgorante serie di successi, i seguaci arabi dell'Islam, dopo la morte di Maometto, dilagarono dall'Arabia e si impadronirono della Persia, di Babilonia, della Siria, dell'Egitto e del Nord Africa. Erano ormai pronti a conquistare Costantinopoli e ad avventarsi sull'Europa, prendendo possesso dell'intero mondo occidentale. Strinsero d'assedio Costantinopoli, mentre i Bulgari attraversavano i Balcani per raggiungere la città da terra. Costantinopoli tenne, sconfiggendo col fuoco greco gli Arabi nel 677. Nel 685, dopo l'apparizione della cometa, il trono passò a Giustiniano II, governante crudele ma energico, che batté i Bulgari. La cometa aveva presieduto alla sopravvivenza dell'Impero Bizantino come ultimo baluardo dell'Europa contro l'Islam.

17 - 760 d. C. - L'Islam continuò ad espandersi, anche se in misura minore. Nel 711, per esempio, conquistò la Spagna. Nel 750 fu fondato il Califfato di Abbassid, con capitale a Baghdad, che governava tutto l'Islam, tranne la Spagna e il Marocco. Con la Cometa Halley nel cielo, nel 760, il Califfato di Abbassid era solido e, per un certo periodo, l'Islam fu nel massimo del suo splendore: pacifico, unito e potente. Come la cometa aveva brillato sullo zenith dell'Impero romano otto apparizioni prima, ora brillava sugli splendori di quello dell'Islam.

18 - 837 d. C. - In occidente l'Impero dei Franchi raggiunse il suo massimo splendore sotto Carlo Magno, morto nell'814. Il suo successore, Ludovico il Pio, ereditò un impero intatto, ma era debole e intendeva dividere il regno fra i suoi quattro figli. Per la successione scoppiarono diverse guerre civili, ma un accordo finale sulla suddivisione fu raggiunto nell'833. La Cometa Halley presenziò così alla spartizione di un impero che non sarà mai più ricomposto, e da quel momento la storia dell'Europa divenne quella di numerose nazioni sempre in guerra fra loro. Inoltre la cometa annunziò nuove invasioni dall'esterno. I Vichinghi lanciarono i loro attacchi più pericolosi poco dopo l'837, e altrettanto fecero i Magiari ad est, mentre dall'Africa settentrionale gli Arabi si accingevano a invadere la Sicilia e a spingersi fino in Italia.

19 - 912 d. C. - L'ultima incursione vichinga di una certa importanza in territorio Franco fu quella degli «Uomini del Nord», o Normanni, guidati da Hrolf. Nel 912, con la presenza della cometa in cielo, Rollo si convertì al Cristianesimo, e fu ricompensato con un tratto di costa della Manica. Da allora quella regione viene chiamata Normandia. Così la Cometa Halley fu presente alla nascita di un nuovo stato che avrebbe giocato un ruolo importante nella storia d'Europa.

20 - 989 d. C. - Al suo ritorno, la cometa presenziò alla formazione dell'Europa moderna. I discendenti di Carlo Magno si erano estinti, e in quella che oggi si chiama Francia, nel 987, salì al trono un nuova dinastia nella persona di Ugo Capeto. I suoi discendenti avrebbero regnato per nove secoli. Nel 989 il Principe Vladimiro di Kiev si convertì al Cristianesimo, offrendo così alla Russia l'immagine di nazione europea. La Cometa Halley era presente al finire dei Secoli Bui del Medio Evo così come era stata presente al loro iniziare sei secoli prima.

21 - 1066 d. C. - La Normandia, sotto la guida dell'abilissimo Duca Guglielmo, era divenuta il regno più forte e meglio governato dell'Europa occidentale. I Normanni si erano già spinti nel Mediterraneo, dove si erano impadroniti della Sicilia e dell'Italia meridionale. Tuttavia Guglielmo stava preparando l'invasione dell'Inghilterra, giusto al di là della Manica. La cometa apparve proprio mentre veniva approntata la flotta e, prima della fine dell'anno, Guglielmo aveva vinto la battaglia di Hastings, diventando così Guglielmo il Conquistatore. La Cometa Halley vide la nascita di un'Inghilterra normanna che, a tempo debito, avrebbe offuscato gli antichi splendori di Roma e dell'Islam.

22 - 1145 d. C. - L'Europa, tornata forte dopo i Secoli Bui, tentò la sua prima grande offensiva contro il mondo non europeo nel 1096, inviando, nella Prima Crociata, i suoi eserciti verso oriente per riconquistare Gerusalemme. Gli eserciti erano male organizzati, mal equipaggiati e mal condotti, ma erano forti del valore dato dall'ignoranza, e si trovarono di fronte un nemico poco omogeneo. Nel 1099 presero Gerusalemme e stabilirono in Terrasanta regni Cristiani. Ma l'Islam si rafforzò contro l'invasore e nel 1144 ottenne il primo importante successo riconquistando Edessa, nell'estremità nordest delle terre occupate dagli Europei. La Cometa Halley illuminò le invocazioni per una seconda Crociata, che si sarebbe conclusa con una disfatta. Il movimento per le Crociate seguitò ancora, ma alla lunga era destinato a fallire, e un'apparizione della Cometa Halley questa volta segna esattamente il momento in cui questo fallimento divenne evidente.

23 - 1222 d. C. - L'Europa non era ancora pronta a dominare il mondo. Al ritorno della cometa, era sorta in Asia una nuova minaccia che fu, per un breve periodo, più grande di tutte quelle che l'avevano preceduta o che l'avrebbero seguita. Nel 1162 era nato Temujin, un mongolo che, con il nome di Gengis Kahn, governava già nel 1206 le tribù dell'Asia centrale. Le trasformò in un esercito combattivo, addestrato con nuove tattiche molto brillanti, basate sulla mobilità, la sorpresa e gli attacchi senza tregua. In dodici anni si impadronì della Cina settentrionale e dilagò nell'Asia occidentale. Nel 1222, mentre in cielo splendeva la Cometa Halley, un esercito mongolo fece la sua prima apparizione in Europa, infliggendo nell'anno successivo una solenne sconfitta alla Russia. I Mongoli si ritirarono, ma sarebbero tornati. La cometa fu presente al principio del disastro.

24 - 1301 d. C. - I Mongoli tornarono, riportando un successo dopo l'altro, quindi si ritirarono imbattuti per eleggere un nuovo sovrano. La Russia rimase nelle loro mani, e tutta la sua storia futura ne rimase segnata. Al ritorno della cometa quest'episodio era ormai concluso, e si stavano preparando nuovi avvenimenti significativi. I Cavalieri europei, che per secoli avevano dominato i campi di battaglia, montarono in sella per domare la rivolta dei borghesi delle Fiandre. I cavalieri disprezzavano profondamente i borghesi di bassa estrazione, i quali erano perciò armati di picchi e avevano scelto bene il terreno, riuscendo così a sbaragliare nel 1302 la cavalleria francese alla battaglia di Courtrari. Nel frattempo papa Bonifacio VIII aveva coronato il crescente potere temporale della Chiesa rivendicando, sempre nel 1302, il dominio su tutti i re cristiani. Filippo IV di Francia era d'opinione differente, e inviò i suoi scagnozzi per ridurre a più miti consigli il papa, che morì poco dopo, e per creare un papa fantoccio agli ordini della Francia. La Cometa Halley fu così presente al principio della fine delle armate feudali e del potere incontrastato della Chiesa: in poche parole, all'inizio della fine del Medio Evo.

25 - 1378 d. C. - Dopo la morte di Bonifacio VIII, il papato stabilì la sua sede ad Avignone, nella Francia meridionale. Nel 1378, mentre la cometa splendeva in cielo, il papa decise di rientrare a Roma, ma i cardinali francesi, che non volevano lasciare Avignone, ne elessero un altro. Ebbe perciò inizio il «Grande scisma», che durò quarant'anni e che offrì all'Europa lo spettacolo di due papi che si scagliavano scomuniche e anatemi reciproci, mentre le nazioni sceglievano la parte che più conveniva ai loro interessi terreni. Il prestigio della Chiesa fu sminuito da questi fatti che diedero origine a quei mutamenti che avrebbero distrutto per sempre l'unità religiosa in Europa, così come quella politica era stata cancellata sette apparizioni prima.

26 - 1456 d. C. - Quando la cometa riapparve nel 1456, la punta di diamante dell'Islam erano i Turchi Ottomani, che avevano cominciato a espandere il loro potere in Asia Minore fin dal 1300 e che nel 1352 avevano fatto la prima comparsa sulla sponda europea dell'Ellesponto. Nel 1456 presero Costantinopoli, mettendo così fine, a 22 secoli dalla fondazione di Roma, ai domini romani. Nel 1456, con la presenza in cielo della Cometa Halley, gli Ottomani conquistarono Atene e strinsero d'assedio Belgrado. L'Europa occidentale era perfettamente consapevole della nuova minaccia proveniente dall'Asia, e che la cometa aveva annunciato.

27 - 1531 d. C. - Sotto Solimano il Magnifico, che conquistò l'Ungheria e assediò Vienna nel 1529, l'Impero Ottomano conobbe il suo massimo splendore. Ma Vienna non cadde, e i Turchi si ritirarono a Budapest. Nel frattempo Colombo aveva scoperto i continenti americani e, mentre la Cometa Halley brillava su Vienna da poco liberata, i «Conquistadores» spagnoli, dopo aver sconfitto in Messico gli Aztechi, si stavano spingendo in Perù, dove, nel giro di due anni, distrussero l'Impero Inca. La cometa brillò così su un'Europa che era riuscita a fermare l'avanzata ottomana e, allo stesso tempo, a estendere il suo dominio al di là dell'Oceano. L'Europa era sulla soglia della conquista del mondo.

28 - 1607 d. C. - Nel 1607, al ritorno della Cometa Halley, un gruppo di inglesi fondò, in una regione che chiamarono Virginia, Jamestown, la prima colonia permanente stabilita dagli inglesi sulle coste orientali dell'America settentrionale, fatto che fu all'inizio di una serie di avvenimenti che sarebbero culminati con la nascita degli Stati Uniti d'America che, in futuro, avrebbero dominato per qualche tempo l'Europa.

29 - 1682 d. C. - Nel 1682, mentre la cometa Halley brillava in cielo, morì Fedor III di Russia, a cui successero, governando assieme, i due figli. Il più giovane era Pietro I, che negli anni a venire sarebbe diventato «Pietro il Grande», e che, con titanica energia, avrebbe strappato la Russia dall'ombra del suo passato sotto il dominio mongolo, per portarla nella luce dell'avanzata Europa occidentale. Le tendenze della Russia sarebbero rimaste da allora sempre rivolte verso occidente, e, come risultato degli sforzi di Pietro, sarebbero giunte fino alla disputa con gli Stati Uniti per spartirsi il predominio sul mondo.

30 - 1759 d. C. - Al successivo ritorno della Cometa Halley, l'Europa era la padrona del mondo, ma qual era la nazione destinata a fare la parte del leone? La Spagna e il Portogallo furono i primi a uscire dal gioco, mentre l'Olanda fece un tentativo coraggioso, ma era troppo piccola. L'Inghilterra, (divenuta ormai Gran Bretagna) e la Francia erano le uniche candidate rimaste e nel 1756 iniziò tra le due la decisiva guerra dei «Sette Anni», cui parteciparono anche la Prussia, l'Austria e la Russia. Nel 1759, con la cometa in cielo, si arrivò al punto cruciale, quando l'Inghilterra prese il Canada, si assicurò il controllo dell'India e diede prova di essere l'incontrastata padrona dei mari. La cometa illuminò la nascita dell'Impero Britannico, che per quasi due secoli avrebbe dominato il resto del mondo.

31 - 1835 d. C. - La Gran Bretagna, padrona del mondo all'epoca del ritorno della cometa, stava subendo pacifici cambiamenti. Nel 1832 fu fatta passare in Parlamento una legge di riforma che rendeva razionali le rappresentanze, estendendo l'elettorato e iniziando il processo di allargamento del suffragio a tutta la popolazione. Nel 1837 saliva al trono la regina Vittoria. Negli Stati Uniti le prime avvisaglie di una frattura fra nord e sud si ebbero con la crisi dell'annullamento del 1832, che si risolse poi a favore dell'Unione. I semi della lotta erano però gettati e, alla fine, il diritto di voto sarebbe stato esteso anche agli schiavi liberati. In tutt'e due le nazioni i movimenti per una dottrina di uguaglianza ebbero una decisa spinta in avanti, proprio mentre in cielo splendeva la fatale cometa.

32 - 1910 d. C. - Edoardo VII d'Inghilterra, il figlio maggiore della regina Vittoria, morì nel 1910, e al suo funerale fu l'ultima occasione in cui si videro riunite le teste coronate di tutta l'Europa. Nel 1914 scoppiava la Prima Guerra Mondiale, che avrebbe spazzato via parecchie delle vecchie monarchie, e avrebbe messo in piedi un mondo nuovo e pericoloso. Ancora una volta la cometa era presagio di mutamenti di tempi e di stati.

33 - 1986 d. C. - ?

Impressionante, vero? Forse l'astrologia, dopotutto, un po' di ragione ce l'ha.
E invece non ce l'ha. Questo è stato solo uno sfoggio della mia ingegnosità, se mi perdonate l'immodestia. Datemi un elenco di date spaziate a intervalli regolari e irregolari a partire dal 700 a. C. ad oggi e vi confezionerò una lista di avvenimenti importantissimi simile a questa, e in grado di sembrare altrettanto corretta. Con cinquanta liste simili, sarà facessimo mettere assieme cinquanta diverse interpretazioni, specie se si considerano la storia orientale, il progresso tecnologico, gli avvenimenti culturali e così via, e sarà difficile decidere quale sia la migliore. La storia dell'uomo è così ricca, e così fitta di avvenimenti cruciali da rendere sempre possibile un'operazione del genere, e questa è una delle ragioni per cui sarà difficile sviluppare ulteriormente la mia immaginaria scienza psicostorica.

FINE