Science Fiction Project
Urania - Racconti d'appendice
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IL VOSTRO AMICO WILLIE - Theodore Rose Cogswell
Titolo originale: You know willie

Ammazzare un uomo è considerato un reato, ma se il morto è un negro, di quale reato si tratta?

Ai vecchi tempi nessuno avrebbe fatto storie perché Willie McCracken aveva ammazzato un negro, ma non siamo più ai vecchi tempi. Il giudice, mentre ascoltava al ricevitore la voce che gli parlava dal capoluogo, era in un bagno di sudore.
- Non si può impiccare un bianco perché ha sparato a un negro!
- E chi ha parlato d'impiccare? - tuonò l'altro. - Le cose vanno fatte come si deve, ecco tutto. E se ci vogliono due settimane, mettetecele, non cavatevela in mezz'ora!
Docile, il giudice c'impiegò due settimane. Prima ci fu la lunga sfilata dei testimoni a difesa, seguita da quella altrettanto lunga dei testi dell'accusa, mentre la giuria, debitamente istruita in precedenza, sedeva compunta, soddisfatta di non essere al lavoro nei campi sotto il solleone e in più di guadagnare tre dollari al giorno di diaria. Un giovanotto intraprendente era arrivato dalla città per sovrintendere all'andamento generale, col risultato che il processo di Willie McCracken fu un modello di correttezza.
Il Pubblico Ministero, nel formulare l'accusa contro Willie, lasciò in ombra, con molta discrezione, il fatto che il morto, al ritorno dalla Corea, aveva aperto un piccolo garage, sottraendo clienti all'autorimessa di Willie e non rilevò che quest'ultimo, come membro influente dei locali Cavalieri della Spada Fiammeggiante, aveva ingiunto alla vittima di lasciare la città nel giro di una settimana.
I testimoni chiave erano due. Uno era una negra vecchissima e nerissima; l'altro era una bianca, non più tanto giovane come voleva sembrare. La prima era la classica strega, però, a differenza delle consorelle del passato, non solo le era consentito di vivere, ma anche di godere di una certa prosperità. Ben pochi, in quell'aula di tribunale, non avevano fatto ricorso segretamente, in un certo momento della vita, a Zia Hattie. Nella maggior parte dei casi, si trattava di filtri d' amore o di fatture contro il malocchio, ma qualcuno si era rivolto a lei per scopi meno innocenti, ragione per cui la vecchia era trattata con insolito rispetto. Zia Hattie era l'abitante più anziana del paese e correva voce che fosse già una donna fatta quando Lincoln aveva liberato gli schiavi, e il morto era il suo unico parente superstite.
Dopo aver prestato giuramento, Zia Hattie dichiarò che l'imputato, Willie McCracken, era venuto da lei una sera, mentre preparava la cena, aveva chiesto della vittima e quando questi era comparso sulla soglia, gli aveva sparato in mezzo agli occhi.
Subito dopo salì sul banco dei testimoni la moglie di Willie, una cicciona bionda stretta in un abito attillato, molto soddisfatta dell'attenzione che suscitava. A sua volta giurò che a quell'ora Willie era a casa, a letto con lei. Dalle facce dei giurati si capiva che tutti pensavano che, se così non fosse stato, Willie sarebbe stato un idiota.
Otto Cavalieri della Spada Fiammeggiante erano seduti attorno alla tavola nella cucina di Willie. Willie prese dal pavimento una bottiglia, ne tracannò un lungo sorso e si asciugò la bocca con il dorso peloso della mano. Levò gli occhi verso la sveglia sgangherata posata sul ripiano sopra l'acquaio, poi tornò ad alzare la bottiglia. Quando la posò Pete Martin gliela tolse di mano.
- Basta, adesso - disse, scuotendo il recipiente per vedere quanto ne rimaneva. - Non ti farà niente, siamo qua noi.
Willie rabbrividì. - Voi non l'avete vista come me, acquattata dietro quel noce. - Allungo la mano verso la bottiglia, ma Martin glielo impedì.
- Lascia perdere la bottiglia e ti assicuro che non la vedrai più. Mi stupisco che tu non sia già finito sotto il tavolo.
- L'ho vista, ve lo giuro - disse Willie, ostinato. - Per sei notti, l'ho vista come se fosse in pieno giorno, seduta sotto quell'albero, ad aspettare la luna piena. - Si protese verso la bottiglia, ma Martin lo respinse.
- Hai già bevuto abbastanza. Adesso stattene qui tranquillo, che discorriamo. Zia Hattie è morta, Jackson è morto, e sono tutt'e due al sicuro, sotto due metri di terra. Non ti biasimo per la paura, dopo quello che la vecchia ha detto in tribunale prima di crepare, però ricordati che non c'è negro, vivo o morto, che possa sfuggire ai Cavalieri. E adesso va di sopra e cerca di schiacciare un sonnellino, che ne hai bisogno. Scommetto che dalla fine del processo non hai più dormito sei ore filate.
Willie si grattò la testa pelata. - Non potevo dormire - disse, rauco. - Non con quella là fuori. La vecchia ha detto che lui sarebbe tornato prima della luna piena e ogni notte la luna si fa più tonda.
- Se ritorna ci penseremo noi - lo rassicurò Martin. - E adesso, fa' come ti dico. Ci vorranno ancora due ore prima che si alzi la luna. Va' a fare un pisolino e noi ti chiameremo in tempo.
Willie ebbe un attimo di esitazione, ma poi si alzò e si avviò pesantemente su per le scale. Era così stanco che camminava barcollando. Quando fu nella stanza buia, si svestì e si buttò sul letto, accanto a Winnie Mae. Tentò di rimanere sveglio ma dopo un istante russava come un ghiro.
Quando si svegliò, la luce della luna inondava la camera. Non l'avevano chiamato! Di sotto, dalla cucina, arrivavano scoppi di voce e risate sguaiate. Come un automa, Willie buttò le grosse gambe giù dal letto e si diresse inciampando verso la finestra. Avrebbe voluto non guardare fuori, ma era più forte di lui. Era sicuro che la vecchia era là, accovacciata dietro il noce, una figura nera e rugosa, che aspettava... aspettava...
Willie si sfregò forte gli occhi e tornò a guardare. Non c'era nessuno! Nel punto in cui il vecchio tronco nodoso affondava nel terreno c'era solo un po' d'erba coperta di polvere. Tremando, Willie fissava lo spiazzo ingombro di detriti come se fosse la cosa più bella del mondo. C'era qualcosa di miracoloso in quella quieta luce lunare. Il groppo che aveva dentro si dissolse come per incanto, e lui tornò a sentirsi giovane e forte. Aveva voglia di gridare, di fare capriole di gioia nella stanza.
Winnie Mae borbottò qualcosa nel sonno, e lui si voltò a guardarla. La camicia di cotone le era salita fin sotto le ascelle, scoprendo il corpo grassoccio che brillava di un riflesso biancastro sotto la luce della luna. Winnie mugolò, mentre si tirava su nel letto, poi strinse le braccia attorno al grosso corpo premuto contro il suo.
- Ricordati - sussurrò lui. - Sono Willie. Il tuo Willie.
Lei ridacchiò, stringendolo più forte. Il respiro si fece più rapido, la mano risalì lungo la spalla, su, fino al collo...
A un tratto ci fu uno scoppio di furore, seguito da un urlo di orrore puro. Willie sussultò, quando lei gli piantò le unghie nella faccia e rimase senza fiato alla sua violenta ginocchiata. Scese dal letto barcollando, coprendosi il volto sanguinante con le mani.
Le mani! Le abbassò di scatto e in quel momento il tempo parve fermarsi. Aveva l'impressione che sul suo cranio pelato fosse cresciuta una criniera di capelli lanosi e crespi. Tese le mani davanti agli occhi, per guardarle meglio. Alla luce della luna, le chiazze di sangue fresco erano nere, ma non lo era solo il sangue. Fece un balzo verso lo specchio incrinato e finalmente si vide. Il grosso corpo panciuto non c'era più. Al suo posto c'era uno sconosciuto dalla pelle nera... anzi, non uno sconosciuto.
Si passò le dita sulla fronte, cercando il foro del proiettile, ma era scomparso.
Poi il tempo riprese a scorrere. Winnie Mae continuava a strillare, e dalle scale arrivò un rumore di passi affrettati. Willie voleva spiegarsi, ma sapeva che con quell'accento strascicato da negro non gli avrebbero mai creduto. Quando la porta si spalancò, protese le mani, in un gesto di supplica.
- No - gemette. - Sono Willie. Il vostro amico Willie.
Ma quando emersero lentamente dall'oscurità, non resse più. Indietreggiò lentamente, prima un passo, poi altri due, finché sentì contro le natiche il basso davanzale della finestra. Lo scavalcò, si ritrovò sul tetto. Quando balzò a terra, tentò ancora di spiegare com'erano andate le cose, ma qualcuno si ricordò di avere con sé la pistola.
Il vecchio Willie sarebbe stato raggiunto dopo nemmeno un chilometro, ma quel suo nuovo corpo snello filava senza sforzo nella notte. Non fosse stato per i cani, ce l'avrebbe fatta ad allontanarsi.
Saltò fuori un mazzo di carte e tutti tirarono a sorte. Toccò a Peter Martin andare a prendere la benzina.

FINE