Science Fiction Project
Urania - L'autore in appendice
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DOUGLAS ADAMS - Laura Serra

Quando, nel 1979, uscì in Gran Bretagna The Hitch-Hikers Guide To the Galaxy, non si pensava che il libro, benché fosse la novelization di una serie radiofonica di successo della BBC, vendesse in pochi mesi e quasi senza sostegno pubblicitario più di 300 mila copie. E le copie diventarono molte di più appena il romanzo ebbe varcato l'oceano, tanto che Douglas Adams, l'autore allora ventisettenne (è nato a Cambridge nel 1952), pensò bene di scrivere un secondo e un terzo seguito alle avventure di Arthur Dent e Ford Prefect.
Il successo della trilogia confermò Adams astro non più nascente ma consolidato di un filone fantascientifico che si discosta dai canoni tradizionali del genere. È vero che l'ironia e il paradosso erano già stati il cavallo di battaglia di un autore come Robert Sheckley, ma Sheckley scriveva in un'epoca dove ancora serpeggiavano amarezze di fondo e pii desideri di cambiare la società. L'ironia che si ritrova in Adams ha invece abbandonato del tutto ogni pretesa "sociologica" e, in accordo coi tempi, segue una vena assai sfruttata per esempio dal cinema (si pensi ai Monty Python) e battezzata da alcuni critici "surreal-demenziale".
Adams ha studiato letteratura inglese al St John's College di Cambridge e per quanto, in qualità di sceneggiatore (del Doctor Who e di altri serial radiotelevisivi), abbia acquisito precoce dimestichezza con il linguaggio dei mass media, è più intellettuale di quanto non sembri. Attinge alla tradizione britannica del nonsense (ha sicuramente letto e riletto Lewis Carroll e James Barrie) e "capovolge", secondo il meccanismo ideato da Woody Allen e imitato in seguito da molti, le frasi normali per ottenere un effetto comico ("un computer in grado di calcolare la Domanda alla Risposta Fondamentale").
Sostiene di avere fatto il portiere di ospedale e la guardia del corpo, di avere costruito fienili e pulito stie di polli, ma non bisogna fidarsi troppo delle sue affermazioni, perché è avvezzo nella vita come negli scritti a inserire la realtà dove ci si aspetterebbe di trovare la fantasia, e la fantasia dove ci si aspetterebbe di trovare la realtà.
Nel quarto romanzo, uno degli elementi di realtà è un accenno a Greenpeace. E non c'è da stupirsi in fondo che questo trentaquattrenne che "non ha figli e non vive nel Surrey" guardi alla terra come a un pianeta dove le creature più intelligenti sono i topi e i delfini, e dove le associazioni per la difesa dell'ambiente sembrano l'ultima, moderata speranza di un'umanità edonisticamente disillusa.

Bibliografia

I tre precedenti romanzi di Adams sono stati tutti pubblicati da Mondadori: Guida galattica per gli autostoppisti, Urania n. 843, Ristorante al termine dell'universo, Urania n. 968, La vita, l'universo e tutto quanto, Urania n. 973.

FINE