Science Fiction Project
Urania - Racconti d'appendice
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DIRIGENTI & ASCENSORI - John Morressy
Titolo originale: Executive and elevators

L'aria era finalmente pulita, e il ragazzo e la ragazza facevano rapidi progressi nell'attraversare la foresta di risplendenti ossa azzurre. Di colpo apparvero le due lune oltre a tutte le stelle. Il sentiero cominciò a palpitare e un ansito famelico colmò di sé l'aria attorno a loro. All'improvviso tutto tornò normale.
- È ancora Balbaranza - osservò la ragazza.
- Ne sei sicura, Denal? - disse Ux, il ragazzo, con voce bassa e calma.
Lei annuì con sicurezza. - È lo stile di Balbaranza. Lei ama le manifestazioni celesti.
Attorno ai due cominciò a cadere una grandinata di lacrime che risuonavano con lieve musicalità sulle ossa della foresta. Denal e Ux si coprirono coi cappucci e si strinsero tenendo le braccia l'uno attorno alla vita dell'altra. La grandinata sembrò esitare, si trasformò in una pioggerella sottile fatta di sospiri, s'arrestò. Il terreno era asciutto. - Questa era opera di Trilligask, vero? - disse Ux.
- Credo di sì. Si dà molto da fare con il tempo.
- Denal, è vero che lavora per la Lega degli Assassini? Mio padre pensa di sì.
- Tuo padre è uno spadaccino. Che ne sa lui di streghe o della Lega degli Assassini?
- Solo perché la tua è una famiglia di ladri, pensi che tutti gli spadaccini siano degli sciocchi. Mio padre è abile e intelligente. Detiene i diritti della Pietra Vitale, cosa che nessun altro ha mai avuto - disse Ux.
- Già, ma li ha perduti di nuovo - osservò Denal.
- Perché è stato attaccato dai Nove Uomini di Bronzo! Ma lui li ha scacciati e probabilmente così facendo ha salvato tuo padre e gli altri. Non dovresti più prenderti gioco degli spadaccini, Denal.
La ragazza mise con grazia le braccia attorno al collo sottile di Ux e, stirandosi per alzarsi sulla punta dei piedi, lo costrinse ad abbassare la testa. Lo baciò a lungo e con tenerezza. - Ti sto solo prendendo in giro, Ux. Sai che ti voglio molto bene. Formiamo una bella coppia - disse carezzandogli la guancia.
- Sei la ladra migliore di tutte le Terre di Frontiera, Denal. E la più bella, anche - disse Ux rabbonito.
- Grazie, Ux. Sei gentile. Ora faremmo meglio...
S'interruppe di colpo al suono sgusciante che veniva dal profondo della foresta d'ossa. Ux, mostrando i denti, balzò davanti a lei e snudò la spada, Doomdancer. Denal poggiò una mano sul suo braccio fasciato di corde e sussurrò: - No, Ux, non dobbiamo combattere gli Imboscati. Nascondiamoci finché non saranno passati.
Ux, riluttante, la seguì fino a un cumulo d'ossa, dove s'accucciarono finché le forme nebulose di una nidiata di giganteschi Imboscati non fu fluita oltre passando da entrambi i lati. Tornati sul sentiero, s'affrettarono verso la loro destinazione, la casa di Gazog, lo studente di magia che era a capo della loro banda. Poco oltre le bocche azzannanti e ringhiose che si aprivano nel terreno esalando un fiato sconcio e puzzolente misto a rumori di risucchi gastrici, videro le luci dell'abitazione dal tetto aguzzo di Gazog.
Appena si furono chiusi il cancello alle spalle, udirono un lungo, basso sibilo. Un'enorme testa spigolosa si materializzò di fronte a loro, alta fino al tetto, mentre la luce traeva bagliori da squame arancione e da gialle zanne.
- È tutto a posto, Zaloom, siamo amici. Denal e Ux. Ti ricordi di noi, vero? - disse la ragazza con il suo tono più gentile.
Il drago abbassò la testa per annusarla e lei gli diede una granatina dietro le orecchie. Lui ronfò di piacere, e sembrava vento che ululasse in un camino.
Gazog li accolse sulla porta: aveva un aspetto molto da mago. Indossava una morbida tunica nera cinta alla vita da una fune nera. Aveva stivali neri e alla mano sinistra gli luceva un anello con una pietra nera. Capelli neri e corta barba nera, uguali agli occhi. Il suo viso fanciullesco era magro e molto pallido.
- Sono contento di vedervi tutt'e due - disse di cuore mentre abbracciava Denal e batteva una mano sulla massiccia spalla di Ux. - È bello poter ritrovare ancora il vecchio gruppo.
- Per quanto resterai a casa? - gli chiese Ux.
- Per tutto il tempo delle vacanze di Fuoconero. Ho proprio bisogno di riposarmi.
- È così dura la scuola? - chiese Denal.
- È mortale. Hai a malapena qualche minuto per te. E quanto all'unica opportunità che abbiamo di rilassarci... be', è proprio di questo che volevo parlarvi. Entrate. Gli altri sono già dentro - disse Gazog accompagnandoli nella stanza principale dove altri tre ospiti sedevano accanto al fuoco.
I nuovi arrivati scambiarono convenevoli con gli altri membri della banda: Reeaa, l'elfo guerriero, posò le sue fresche mani sulle loro fronti per dar loro il benvenuto; Lepp, il santone cieco, sorrise e agitò le mani nella direzione da cui venivano le loro voci; Shreen lo studioso fece un cenno con la testa verso di loro.
Quando tutti furono comodamente seduti e provvisti di buona birra scura, Gazog balzò innanzi al fuoco e batté le mani per richiamare la loro attenzione.
- Vi ho invitati qui prima di tutto perché è bello vedere la vecchia banda riunita di nuovo. Abbiamo fatto un sacco di cerche emozionanti quand'eravamo più giovani - disse.
- E altre ne faremo ancora - interloquì Lepp.
- Certo che sì. Ma ora, ci meritiamo divertimento e relax. Per questo voglio insegnarvi un nuovo gioco che ho imparato a scuola.
- Un gioco? - ripetè Ux sconfortato. Non era molto bravo nei giochi e appena possibile li evitava.
- Questo ti piacerà - lo rassicurò il giovane mago. - C'è un sacco d'azione.
- Come si chiama? - chiese Lepp.
- Il nome del gioco è Dirigenti & Ascensori. Noi lo abbreviamo in D&A.
Reeaa fece una risatina, con un suono che ricordava campanelli d'argento suonati da una brezza gentile. Denal e Ux si guardarono interrogativamente.
- E cosa significa? - chiese Denal.
- Si riferisce al mondo del gioco. È di fantasia, capite, è tutto un mondo inventato. Lanciamo i dadi e ognuno di noi assume un ruolo in questo mondo di fantasia, dopo di che partiamo per la nostra cerca - spiegò Gazog.
- Dovremmo fingere di essere qualcun altro? - chiese Ux perplesso.
- Esatto. Ci sono personaggi affascinanti, e ognuno di loro è dotato di poteri affascinanti.
- Ma io non voglio essere un altro.
- Ma si fa solo per finta, Ux. Tu potresti essere, per esempio, ecco, potresti essere Larry, il Consigliere Finanziario. Avrai la possibilità di instillare nella gente la paura della morte e degli incidenti. Potrai ottenere che facciano tutto quello che vuoi... a meno che loro non abbiano il potere di Resistenza alle Vendite.
- Potrei farlo anche ora, con la mia Doomdancer.
- E gli altri personaggi chi sono, Gazog? - chiese Shreen.
- Ci sono J. Foster Wellington III, il Procuratore; l'Assistente del Presidente, la signora Chase, e Jack, l'Uomo delle Pubbliche Relazioni, e Debbie, del Pool delle Segretarie, un ruolo molto provocatorio. Questi sono i ruoli principali nello scenario che ho preparato. Poiché conosco il gioco, penso che dovrò assumere il ruolo di Direttore del Personale. È quello che, come direste voi, dirige le cose - concluse Gazog.
Lepp si voltò verso lui e chiese: - E anche questi personaggi hanno poteri speciali come il Consigliere Finanziario?
- Ma certo. Il Procuratore può notificare le comparizioni, istruire processi e appellarsi. Ha il dono di scrivere in modo che solo un altro Procuratore può decifrare le sue note. La signora Chase può rendere gli uomini indifesi e paurosi semplicemente mettendo la testa nei loro uffici. Con poche parole può convocare un'armata di guerriere.
- Wow- fece Denal.
- L'Uomo delle Pubbliche Relazioni ha con sé il potere dei Media - aggiunse Gazog. - Può obnubilare le conclusioni al punto che nessuno capisce più cosa sta realmente succedendo finché non è troppo tardi. E Debbie del Pool delle Segretarie conosce tutti i fatti che la gente vuole tenere nascosti e in più può battere 108 parole al minuto.
- È quello che fa per me - disse Lepp.
- Anche per me - disse Reeaa. - E dove si gioca?
- È meglio che vi spieghi ancora un po' del gioco. Vedete, è una cerca come quelle che abbiamo fatto molte volte, solo che qui è leggermente differente. Siamo un piccolo gruppo di impiegati e dirigenti medi che vogliono penetrare nelle Stanze del Potere Esecutivo della Corporazione Internazionale Flange e Guarnizioni per prendere il controllo di tutto il gruppo. Ci potrà essere lotta per una procura...
- Non so cos'è una procura, ma io la combatterò - lo interruppe violentemente Ux.
- No, non devi combattere le procure, tu ti batti per le procure - gli spiegò Gazog.
- Per loro, contro di loro... non me ne preoccupo finché potrò battermi - disse Ux in tono amichevole, sorridendo agli amici.
- Tutto qui quello che dobbiamo fare? Solo andare in questo posto e combattere per le procure? Non mi sembra molto interessante - disse Shreen.
- Ma non è così facile, Shreen. Potrebbe essere molto complicato, oltre al fatto che è anche molto imprevedibile. A volte, a scuola, una partita può durare un intero fine settimana. Perché, vedete, ci sono molti pericoli lungo la strada, e i personaggi hanno anche punti deboli.
- E quali sono? - chiese prontamente Reeaa.
- Be', il Procuratore può essere ricusato. L'Uomo delle Pubbliche Relazioni può perdere di credibilità...
- E che mi dici della signora Chase? Ha anche lei punti deboli? - chiese Denal.
- L'unica cosa che può fermare la signora Chase è l'unione di tutti contro lei. Ma neanche questo funziona sempre - le rispose Gazog.
- Wow - fece piano Denal.
- Credo che dobbiate imparare molto velocemente se vogliamo giocare. Ho preparato un piano per il Direttivo della Corporazione Internazionale Flange e Guarnizioni. Ci sono guardie, allarmi, telecamere nascoste e altre precauzioni. Perché non lanciate il dado per decidere i personaggi? - chiese Gazog sorridendo mentre mostrava loro il dado.
- Non potrei essere me stesso e usare Doomdancer? - chiese lamentosamente Ux.
Denal lo abbracciò dicendo: - Forza, Ux, proviamo. Dovrebbe essere divertente.
Ux fece come lei gli aveva chiesto - di solito faceva quello che lei gli chiedeva - e il gioco Dirigenti & Ascensori cominciò. Gli amici giocarono bene tutta quella notte finché riuscirono a penetrare nei Servizi dei Dirigenti. A quel punto Larry, il Consigliere Finanziario era stato inchiodato per appropriazione indebita (Ux, che giocava come Larry, non aveva idea di cosa volesse dire e cominciò a chiedere se non poteva aprirsi un varco per uscire da quella situazione), mentre Denal, nel ruolo della signora Chase, era stata arruolata da un gruppo di cittadini preoccupati per candidarsi a Governatore.
Ux era tranquillo mentre lui e Denal tornavano a casa. La foresta d'ossa era diventata una giungla di cristalli, chiacchierini e tintinnanti per merito delle loro forze interiori, illuminando la notte con il loro lucore intimo. C'erano nove piccole lune rosse nel cielo, e le stelle si erano disposte in un singolo nastro sinuoso giusto sopra le loro teste.
- Le streghe sono molto indaffarate questa notte - disse Denal.
Ux grugnì come risposta. Un urlone notturno sibilò sul terreno sfrecciando da un capo all'altro mentre lanciava il suo verso raggelante. Ux gli tirò un calcio e lo mandò a sbattere in un cespuglio d'erba lamentosa, dove il suo atterraggio provocò un'esplosione di lugubri suoni.
- Sei di cattivo umore - disse Denal un poco seccata. - Non ti sei divertito? Gli altri sì.
- Non mi piace Dirigenti & Ascensori, Denal.
- Perché no?
- Non lo so - disse Ux. Non era molto abile con le parole, e solo quando vide che Denal lo guardava curiosamente, in attesa di una risposta, sospirò e fece del suo meglio. - Credo che non mi piace credere di essere qualcun altro. Mi piace essere me stesso, e voglio che tu sia tu, e che gli altri siano quel che sono. È molto meglio così. Perché dovrei essere una finta persona in un mondo finto?
Denal fece scivolare il suo braccio per abbracciarlo e gli sorrise con affetto. - Sei dolce, Ux, ma non hai proprio immaginazione - gli disse.
- Credo proprio di no.
Sopra la loro testa le lune erano scoppiate una a una, e i loro frammenti stavano ricadendo come soffice neve, che si portava morbidamente attorno alla coppia in grandi fiocchi rosa con visi da cherubini, riempiendo l'aria di risa e dolci canzoni. Un fiocco cadde sulla spalla di Ux. Lui lo guardò con intensità infantile e quello si sciolse mentre la sua risata scompariva nel silenzio.
- Questo ti piace, vero? - gli chiese lei.
- Certo, Denal. Era molto carino.
Lei gli strizzò il braccio e sospirò mentre scuoteva la testa con tenerezza e pazienza. - Non so proprio cosa fare con te, Ux - gli disse.
- Mi spiace - mormorò lui, non convinto di cosa avesse fatto per doversene dolere, ma sicuro di non voler dispiacere a Denal.
- Non c'è nulla di cui dispiacersi, Ux. È solo che tu sei così.
- E come sono?
- Temo che tu sia un materialista senza speranze - disse lei. Le faccine rosa cadevano lievi attorno a loro; le stelle cominciarono a pulsare in un selvaggio caleidoscopio di colori cangianti, e la foresta di cristallo risuonò a tono con il ritmo delle stelle. Denal sospirò ancora una volta, poi disse:
- Tu ti senti completamente soddisfatto dalla realtà di ogni giorno, Ux. Non hai un briciolo di fantasia.

FINE